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Dopo una importante
esposizione realizzata presso La Biblioteca Museo Luigi Pirandello di
Agrigento: la mostra “Le vie dell’acqua”, approda
a Palermo per essere esposta presso gli spazi espositivi della Galleria
Studio 71.
La mostra, come è noto, è articolata in maniera tale (per
la scelta degli artisti) da rendere possibile una chiave di lettura
a tutto campo e senza riserve. Gli artisti: Gilda Gubiotti, Rosalba
Mangione, Antonino G. Perricone e Giusto Sucato sono i protagonisti
che hanno dato vita a quattro aspetti differenti dell’acqua. Scrive
Vinny Scorsone curatrice della mostra nel suo testo in catalogo: “(…)
per Sucato essa è simbolo di vita, mondo contenente altri mondi,
altre nature. Per la Mangione, invece, l’acqua è spirito,
coscienza che lambisce i territori dell’anima. Più passionale
è Gilda Gubiotti nelle cui tele i fiumi solcano la superficie
terrestre delineando mondi e confini. Acqua furente è, invece,
quella di Antonino G. Perricone che tutto smuove e distrugge, che si
fa spuma marina per cantare un’ultima volta. (…)”.
Delicatezza e forza, passione e intimità caratterizzano le tele
in mostra e i singoli approcci con quest’elemento da cui tutto
ha avuto inizio. Come in un liquido amniotico gli artisti, muovendosi
come se fossero all’interno di questo elemento, hanno creato specificatamente
per l’occasione le loro opere. L’acqua un elemento prezioso
che presto, purtroppo, considerato le previsioni catastrofiche degli
addetti ai lavori, farà la fortuna solo di pochi.
Giacché la mostra è partita da Agrigento, si è
voluto inserire nella locandina e per ogni singolo artista, alcuni versi
di Luigi Pirandello tratti dal volume “Mal Giocondo”. È
noto che in pittura come in letteratura ma diremmo come in tutte le
discipline artistiche l’acqua è stata sempre elemento a
cui molti artisti hanno rivolto gran parte della loro ispirazione.
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