Le rotte dell’emigrazione
L’artista presenta 15 opere incentrate sul tema delle rotte
dell’emigrazione affrontando la questione del dramma dei clandestini
che, sfuggendo alle guerre e alla fame, affrontano lunghi ed estenuanti
viaggi attraversando il Mediterraneo o i Balcani.
Scrive Vinny Scorsone nel suo testo in catalogo: “… Argano
trainante dell’intera mostra è il sentimento. Nei quadri
di Liana Taurini Barbato, le pennellate si piegano plasmate dal dolore
e dai tormenti della gente. Le sgrammaticature pittoriche e formali
seguono l’andamento del dramma poiché ogni certezza e
ogni anima si deforma se sottomessa e sottoposta alle lacerazioni
che la segnano. Il colore ora è corposo, ora si sfalda perdendosi
e mischiandosi in un’osservazione usurata della realtà
sempre in bilico sul baratro dell’incubo. Gli occhi dei soggetti
dipinti appaiono fissi all’oggi, ma lo sguardo è rimasto
distante ancorato ad un passato vicino e lontano al contempo.
Non nuova alla pittura sociale, l’artista affronta ancora una
volta, dopo anni di evanescenti e sognanti visioni, un tema scottante
ed attuale. Lo fa mettendosi in gioco, cercando risposte che probabilmente
non arriveranno mai. L’esodo e la tragedia (da cui nessuno è
escluso), infine l’approdo; nei dipinti ogni tappa è
segnata e ogni cammino è intrapreso per arrivare, finalmente,
ad un Eldorado portatore spesso di solitudine, sfruttamento e delusione
….”.
Nella serata inaugurale Cinzia Romano La Duca interpreterà,
accompagnandosi con la chitarra, la poesia ’A fami di Giovanni
Berardo Di Ferro. Testo in catalogo di Vinny Scorsone.