 
          Franco Angeli  | 
        Sabato 29 
          settembre 2012 alle ore 18.30 verrà inaugurata, presso la galleria 
          d’arte Studio 71 di Via Fuxa n. 9 Palermo, la mostra collettiva 
          dal titolo:  
        BLU 71 
          “Il grande blu-ff” 
        La mostra è caratterizzata dall'utilizzo del 
          colore blu da parte degli artisti presenti i quali, in molte delle opere 
          prodotte durante la propria attività, lo hanno assunto quasi 
          come una connotazione identificativa. È appena il caso di citare 
          Franco Angeli e le sue isole o Aldo Turchiaro e i suoi straordinari 
          delfini blu. Ma è sopratutto il blu intenso del mare che circonda 
          la Sicilia che ha ispirato centinaia di artisti siciliani da Guccione 
          a Guttuso da Modica a Provino con i suoi straordinari fondali marini 
          di un blu intensissimo etc. Nella mostra sono presenti opere di: 
          Franco Angeli, Calogero Barba, Leonardo Carrano, Sebastiano Carta, Aurelio 
          Caruso, Pina Cirino, Bruno Fael, Giusy Franchina, Gabriella Giambalvo, 
          Gilda Gubiotti, Elena La Verde, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, 
          Gabriella Lupinacci, Alessandro Monti, Franco Mulas, Antonino G. Perricone, 
          Salvatore Provino, Ilario Quirino, Giusto Sucato, Aldo Turchiaro e Tiziana 
          Viola Massa. Nel suo testo in catalogo scrive Vinny Scorsone, 
          curatrice della mostra: “(…) Siamo circondati dal blu. Il 
          mare ci ristora e ci esalta con le sue molteplici tonalità e 
          il cielo ora si accende ora si fa più scuro. Ma in realtà 
          tutto questo blu altro non è se non una “illusione” 
          ottica. Il blu come una sorta di bluff sensoriale che ci inganna costantemente. 
          In realtà a prescindere da significati ed importanza che questo 
          colore ha avuto, pittoricamente, nel corso dei secoli, abbiamo deciso 
          di dedicare questa mostra al blu soprattutto per lo stesso motivo per 
          cui Wassily Kandinsky e Franz Marc decisero di chiamare il loro almanacco 
          “Der Blau Reiter”: ci piaceva il blu.”  
          La mostra è visitabile fino al 20 ottobre 2012 dalle 17.00 alle 
          20.00 escluso i festivi. Studio 71 Via Vincenzo Fuxa n. 9 Palermo. Tel. 
          091 6372862 
        La mostra sarà inaugurata il 27 ottobre 
          2012 presso il Museo degli angeli a Sant'Angelo di Brolo ME e terminerà 
          il 30 dicembre 2012 
            
        IL GRANDE BLU-FF 
        Piano. 
          Lentamente. 
          Alice cade, ritorna nella tana del coniglio. 
          Il tempo è sospeso.  
          Sotto di lei sabbie mobili di pigmento denso. 
          Ssssst, Alice sprofonda. 
          Silenzio e buio, intorno a lei. 
          Il nero si trasforma. 
          Alice guarda lo spazio cambiare. 
          “Non c’è niente da temere”, si ripete, “È 
          solo un sogno!” 
          La caduta continua. 
          Ora attorno a lei, pareti di lapislazzulo. 
          Ma il lapislazzulo diviene colore liquido, avvolge il suo corpo, le 
          accarezza le braccia, ma non la tinge; angelo immerso nel blu, naiade 
          tranquilla e cheta. 
          Tutto evapora, ora. 
          Il blu è inafferrabile. Alice cerca di trattenerlo tra le mani, 
          ma sfugge. 
          Non una certezza, non un appiglio. 
          Il blu non esiste! 
          Rivelazione spettrale, custode di pensieri inespressi. 
          Pensieroso compagno di viaggio in un tempo senza tempo. 
          Alice ora è sospesa, galleggia tra onde di oltremare e blu di 
          Prussia, ma il blu cambia. Guado ed indaco la sollevano in aree celesti 
          e l’apparente mare diviene cielo. Ma anche il cielo non si lascia 
          afferrare. 
          Il blu sfugge come sfugge la luce; grande bluff sensoriale di questa 
          nostra Terra, illusione cromatica. 
          Alice respira un’aria leggera. Il blu la trapassa, entra nelle 
          sue cellule, nei suoi alveoli polmonari, ma non la tocca. Ora è 
          avvolta da una nuvola e la nuvola si trasforma in sbuffo di fumo.  
          Tutto cambia nuovamente. Il fumo si dissolve ed ecco il bruco azzurro 
          apparire per un solo istante, poi ogni cosa diviene evanescente. 
          Alice apre gli occhi, il blu si dissolve: è nuovamente tra l’erba. 
          La tana del coniglio è scomparsa, ma non per sempre. 
          Prima o poi la tana ricomparirà e chissà in quale altra 
          avventura porterà la bambina ormai divenuta giovane donna. 
          Il blu cederà il passo ad un altro colore, il rosso accenderà 
          i suoi sensi e tutto si confonderà, ma la sua anima continuerà 
          la ricerca del blu per sempre. 
        L’animo umano cerca costantemente il blu: ne 
          ha bisogno; lo ha sempre considerato un colore prezioso, nobile quasi 
          quanto l’oro (in pittura, inizialmente, veniva ricavato dal lapislazzulo, 
          poi, col tempo si è ricorso all’azzurrite e ad altre soluzioni). 
          Esso ha sempre rappresentato un legame con l’altro regno. Che 
          questo fosse laico, legato alla sfera simbolica e psichica, o religioso 
          ha poca importanza, quello che colpisce è che l’azzurro 
          (più che il blu) ha sempre avuto delle caratteristiche comuni 
          a tutti i popoli della terra. Esso è il colore dell’assenza 
          entro cui perdere i propri pensieri e la propria anima. Ponte verso 
          le sfere celesti o tinta nella quale affondare la propria tristezza. 
          Il blu non scuote: annienta. 
          Anche quest’anno la galleria Studio 71 ha deciso di dedicare una 
          mostra ad un colore primario.  
          Contrariamente a quanto fatto lo scorso anno, in cui il colore prescelto 
          era stato il rosso, quest’anno si è deciso di puntare esattamente 
          sul suo opposto: il blu e tutte le sue gradazioni.  
          Mentre, difatti, il rosso rappresenta la passione, la parte palpitante, 
          carnale e terrestre dell’animo umano, il blu invece tocca la sfera 
          più immateriale, quella del sogno e dello spirito (ricordiamo 
          l’importanza che aveva per Kandinsky tale colore e anche per Dalì). 
          E’ il colore del cielo e delle distese d’acqua. Siamo circondati 
          dal blu. Il mare ci ristora e ci esalta con le sue molteplici tonalità 
          e il cielo ora si accende ora si fa più scuro. Lo stesso nostro 
          pianeta, la Terra, è detto il pianeta blu, ma in realtà 
          tutto questo blu altro non è se non una “illusione” 
          ottica. Esso difatti (come hanno dimostrato nel corso dei secoli fisici 
          come James Clerck Maxwell, John Tyndall, John William Strutt Rayleigh 
          e Gustav Mie) è presente nel cielo perché “le molecole 
          di gas di cui è composta l’atmosfera rifraggono solo la 
          luce blu che ha lunghezza d’onda minore (mentre le lunghezze d’onda 
          maggiori vengono riflesse) e nell’acqua dei mari, dei laghi e 
          dei fiumi perché le bande energetiche vengono assorbite in modo 
          differente dall’acqua, facendo scomparire in ordine le radiazioni 
          più deboli (in ordine il rosso, il giallo, il verde, il viola 
          ed infine il blu)” (cito testualmente Wikipedia): insomma una 
          sorta di grande bluff sensoriale fatto solo di luce che ci illude costantemente. 
           
          In realtà, però, a prescindere da significati ed importanza 
          che questo colore ha avuto, pittoricamente, nel corso dei secoli, abbiamo 
          deciso di dedicare questa mostra al blu soprattutto per lo stesso motivo 
          per cui Wassily Kandinsky e Franz Marc decisero di chiamare il loro 
          almanacco “Der Blau Reiter”: ci piaceva il blu. Ci è 
          sempre piaciuto. Il primo sito della galleria aveva il blu come colore 
          dominante e molti dei nostri pittori hanno avuto periodi blu. Abbiamo 
          così deciso di dedicare loro questa mostra e rendere omaggio 
          ad un colore per noi così importante. Franco Angeli, Calogero 
          Barba, Leonardo Carrano, Sebastiano Carta, Aurelio Caruso, Pina Cirino, 
          Bruno Fael, Giusy Franchina, Gabriella Giambalvo, Gilda Gubiotti, Elena 
          La Verde, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, 
          Alessandro Monti, Franco Mulas, Antonino G. Perricone, Salvatore Provino, 
          Ilario Quirino, Giusto Sucato, Aldo Turchiaro e Tiziana Viola Massa 
          sono gli artisti che ci hanno accompagnato in questo straordinario viaggio 
          nel blu. 
          Come per Krzysztof Kieslowski e la sua trilogia: tre colori (film blu, 
          bianco e rosso), la galleria, chiuso il capitolo blu, si avvia verso 
          un terzo anno caratterizzato da un altro colore; chissà se anche 
          noi sceglieremo il bianco come terza tappa. Questa volta, però, 
          la bandiera francese non c’entrerà nulla. Il nostro intento 
          è un altro. I colori da noi scelti per queste mostre hanno un 
          altro significato: sono i colori dell’animo umano, colori che 
          hanno caratterizzato, nel secolo appena trascorso, momenti pittorici 
          importanti (il periodo blu di Picasso, i cellotex rossi di Burri, il 
          quadro bianco su bianco di Malevic, solo per citarne qualcuno). 
          Vedremo cosa ci porterà il futuro e dove ci condurrà, 
          questa volta il bianconiglio a noi non resterà altro che seguirlo. 
          Isola delle femmine, 30 agosto 2012 Vinny Scorsone  
         
         
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          Calogero Barba  |