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GALLERIA D'ARTE STUDIO 71

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UGO ATTARDI

LIBRERIA DEL MARE

dal 17 maggio al 6 giugno 2013
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GALLERIA STUDIO 71

dal 14 giugno al 10 luglio


MARIO BARDI

MARIA PIA LO VERSO

 

ISTANTANEE - RITRATTI QUASI PER CASO

Venerdì 17 maggio 2013 alle ore 18.00 presso la Libreria del Mare Via Cala, 50 Palermo verrà inaugurata la mostra di Maria Pia Lo Verso dal titolo:

Istantanee – ritratti quasi per caso

Una storia lunga trenta anni fatta di scatti fotografici. Istantanee di ritratti per caso. Un personalissimo taccuino di viaggio che comincia molto tempo prima, negli anni dell’infanzia in questa mostra però Lo Verso presenta il più “recente” album dei ricordi che inizia con una foto di Bruno Caruso a Isola delle Femmine del 1983 e si conclude con Mauro Staccioli a Castel di Lucio nel 2012. 81 fotografie e 95 personaggi da Marcel Marceau a Richard Long, da Paolo Villaggio a Carlo Verdone, da Vittorio Sgarbi a Tommaso Romano etc. Scrive Aldo Gerbino nel suo testo in catalogo: “Vi ritrovo, non senza una piccola vertigine del cuore, figure di sodali, intellettuali con cui ho condiviso esperienze, sensazioni, analisi: dal critico Francesco Carbone con la sua fisionomia aspra e gentile, al futurista Giacomo Giardina dal ‘corpo di gabbiano’ assorto nella sua incantata essenza di poeta, e, come volle Marinetti, di poeta nutrito di pastorizia per affocate campagne godranesi. Poi, da Ugo Attardi e il suo pervadente scenario pittorico mirabilmente compreso tra pigmenti, sculture e scrittura, all’intelligenza critica di Franco Grasso; dall’incisore Pippo Gambino a Totò Bonanno dalla calda pittura, e, dal novecentismo di Lia Pasqualino Noto alla foto che ritrae il giovane Andrea Di Marco troppo prematuramente negato alla vita. E ancora, l’affiorare della problematicità di Mario Bardi si lega alla ‘classicità’ di Paolo Malfanti, fino allo sguardo spaziale di Ibrahim Kodra con l’equilibrio di intelligenze come Renzo Bertoni e Giusto Monaco. Gli oltre ottanta volti si riversano, accompagnati da una loro mestizia speranzosa, su questa scena di umana nostalgia allestita dalla Lo Verso; nostalgia che ci è stata portatrice di insegnamenti, ricca materia ideale a sostegno della vita stessa.”
Critici d’arte, pittori, scultori, attori, scrittori, poeti, fotografi, giornalisti, studiosi, si danno il cambio ad ogni pagina. Essi sono lo specchio di una società in continua evoluzione. Immagini ora serie ora scherzose danno sfogo alla loro “arroganza”. Sono istantanee che ci mostrano un piccolo spaccato della nostra civiltà fatto di personaggi di culture diverse, noti e meno noti. C’è chi si è messo in posa davanti all’obbiettivo, chi invece non si è nemmeno accorto di essere stato fotografato.” La mostra a cura di Vinny Scorsone è accompagnata da un catalogo edito dall’Associazione culturale Studio 71 di Palermo con testi di Aldo Gerbino, Ferdinando Russo e della stessa Vinny Scorsone. L’esposizione è visitabile fino al l’8 giugno 2013 con i seguenti orari: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30.

Nel mese di giugno e fino al 10 luglio la mostra sarà visitabile presso la Galleria Studio 71 di Palermo, tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 escluso i sabati e i festivi.

Ufficio stampa e p.r.
Libreria del Mare Palermo

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PER ALBUM
di Aldo Gerbino

Dire di una urgenza che riguarda l’istantanea azione della fotografia, significa ribadire quell’estesa necessità, per usare parole semplici e dirette, di registrare, con la linearità narrativa che il caso richiede, e al di là dell’osservanza di specifici parametri tecnici: presenze, amicizie, incontri fortuiti, amichevoli intese, vivaci discorsi. Foto scattate, dunque, per “Estemporanee” quasi in sordina, improvvise com’è improvviso e nervoso lo scatto d’una macchina, almeno in quelle mature macchine fotografiche analogiche aggiogate a tutto il loro sofisticato corredo di filtri ed esposimetri. Il fascino della ‘macchina’ ha da sempre pervaso una sempre più larga fascia di utenti, e, bisogna osservare, come al di là delle qualità legate alla ricerca, al linguaggio dell’arte, o professionali in senso lato, la quieta raccolta d’immagini intrecciata nel bagaglio di icone, come in un sentimentale album di ricordi, sottolinea la precisa volontà di memorizzare un accadimento, un volto, uno sguardo, un gesto, un sorriso, un saluto.
Con frequenza crescente mi ritrovo ad esaminare corposi o minuscoli archivi familiari in cui, appunto, le fotografie testimoniano inequivocabilmente dello stile di vita, delle attività di un commercio, delle scelte di un centro studi, di una galleria, oppure storie naturali maturate nel cerchio delle abitazioni. E non è un caso del perché, proprio oggi, avvenga spesso la riproposizione ragionata di foto immerse nel bagno antropologico o sociologico, oppure di filmati posti nello storico passo di 8 millimetri, o di lontane foto dei decenni trascorsi, dai bordi frastagliati, che ridipingono, e ancor più riflettono, rievocano, gli ultimi decenni della tramontata civiltà contadina, il boom economico degli anni Sessanta lambendo il tempo futuro. Non a caso, proprio in attuali programmi televisivi, tale linea costituisce, esempio magnifico in “Res” di Rai Storia, un tassello di aumentato interesse anche in virtù di un’estetica arcaica, ingenua.
Da tale dimensione gemma la raccolta di figure ordinata da Maria Pia Lo Verso, la quale da sempre condivide, con il trasporto passionale del marito, della figlia, e di un manipolo di appassionati, l’attività umana ed artistica della galleria d’arte “Studio 71”. Vi ritrovo, non senza una piccola vertigine del cuore, figure di sodali, intellettuali con cui ho condiviso esperienze, sensazioni, analisi: dal critico Francesco Carbone con la sua fisionomia aspra e gentile, al futurista Giacomo Giardina dal ‘corpo di gabbiano’ assorto nella sua incantata essenza di poeta, e, come volle Marinetti, di poeta nutrito di pastorizia per affocate campagne godranesi. Poi, da Ugo Attardi e il suo pervadente scenario pittorico mirabilmente compreso tra pigmenti, sculture e scrittura, all’intelligenza critica di Franco Grasso; dall’incisore Pippo Gambino a Totò Bonanno dalla calda pittura, e, dal novecentismo di Lia Pasqualino Noto alla foto che ritrae il giovane Andrea Di Marco troppo prematuramente negato alla vita. E ancora, l’affiorare della problematicità di Mario Bardi si lega alla ‘classicità’ di Paolo Malfanti, fino allo sguardo spaziale di Ibrahim Kodra con l’equilibrio di intelligenze come Renzo Bertoni e Giusto Monaco. Gli oltre ottanta volti si riversano, accompagnati da una loro mestizia speranzosa, su questa scena di umana nostalgia allestita dalla Lo Verso; nostalgia che ci è stata portatrice di insegnamenti, ricca materia ideale a sostegno della vita stessa. Ora su tale circolo di figure ecco il drappello che trasmette con forza il suo messaggio creativo, qui salutato dall’ampia materia mediterranea di Bruno Caruso, di Paolo Schiavocampo, dalla pirotecnia di Turi Sottile, dalla visione segmentale di Gillo Dorfles e dalla densità di Togo. Non ultimi, tra i tanti volti che lo spazio non ci consente di evidenziare, ecco il ‘visus’ storico-critico di Anna Maria Ruta, di Salvo Ferlito, di Francesco Gallo, o il portato della scrittura con Roberto Alaimo e la poesia con Piero Longo. Ad un tratto su tutti occhieggia, attraverso un guscio ironico, l’abbraccio di Mark Kostabi, raccolto, insieme con altri abbracci, dall’occhio di Maria Pia, dalla curiosità e dall’esteso suo fervore.

 

 

ALBUM DI FAMIGLIA
di Vinny Scorsone

Sfoglio il mio album di “famiglia”. Esso è intriso di incontri inattesi, di ricordi, di condivisioni, di frasi non dette, di sorrisi sinceri o artefatti, di pause, di gesti improvvisi, di apparizioni fugaci.
Strana famiglia, la mia, una famiglia allargata in cui fare entrare amici e parenti, artisti con i quali ci si frequenta spesso oppure incontrati una volta e poi mai più rivisti.
Guardo le foto. Ricordo ogni momento, ogni persona.
Nella mia mente, giornate di sole si alternano a cieli nuvolosi, si mischiano a volti, a situazioni. Incontri occasionali cedono il passo agli amici di sempre.
Mostre, convegni, conferenze, cene goliardiche, incontri di lavoro, interviste, le foto si sommano, diventano finestre aperte e prendono vita. Il silenzio si spezza e piano, piano oltre ai suoni tornano a galla anche gli odori, le emozioni.
Guardo le fotografie e mi commuovo: per alcune ero presente mentre venivano scattate per altre invece no. Faccio scorrere il tempo ora veloce ora lento sfogliando il mio album e rivivo ciascun minuto.
Ogni foto è un pezzo anche della mia vita.
Teorie di critici d’arte, pittori, scultori, attori, scrittori, poeti, fotografi, giornalisti, studiosi, si danno il cambio ad ogni pagina che volto. Essi sono lo specchio di una società in continua evoluzione. Immagini ora serie ora scherzose danno sfogo alla loro “arroganza”. Sono istantanee che ci mostrano un piccolo spaccato della nostra civiltà fatto di personaggi di culture diverse, noti e meno noti. C’è chi si è messo in posa davanti all’obbiettivo, chi invece non si è nemmeno accorto di essere stato fotografato.
Guardando l’album tanti ricordi nitidi, mi attraversano, ma soprattutto uno: io e mia madre insieme a spasso per le strade, per i cimiteri a fotografare “angeli”, in compagnia di una macchina fotografica (col tempo quella analogica ha lasciato il posto alla digitale ed i negativi sono stati soppiantati dai cd, ma la passione per la fotografia è rimasta la stessa).
Mia madre fotografa da sempre ogni cosa, ogni persona che incontra. Sa cogliere il momento giusto, una posa divertente, uno scintillio negli occhi che rischia di svanire nel nulla. Allora lei lo afferra e lo protegge, lo conserva. Lo stesso ha fatto per tutti i personaggi che ha fotografato: li ha preservati e consegnati alla storia in questo suo taccuino di viaggio, il viaggio della sua vita.
Il suo personalissimo album di ricordi è strettamente collegato all’attività della galleria Studio 71 di Palermo per la quale ormai è la reporter ufficiale di ogni avvenimento. È stato anche grazie a questo che nel suo obiettivo sono finiti grandi e piccoli personaggi del mondo dell’arte e non solo.
I paesaggi e gli oggetti hanno lasciato il passo, per questa volta, all’uomo con i suoi vizi e le sue virtù, con il suo animo e la sua intelligenza, con la sua creatività e la sua esuberanza. Un gesto, un sorriso, un movimento delle mani lasciano intravedere per un attimo il mondo racchiuso in ciascuno di loro.
Trent’anni circa di fotografie sono condensati in queste pagine. Tanti purtroppo sono i personaggi rimasti fuori da questo racconto, ma ci sarà tempo per inserirli in un altro libro, in un altro “capitolo” della vita, oltre l’obiettivo, di mia madre, Maria Pia Lo Verso.

 

   

LUDOVICO CORRAO

MICHELE COSSYRO
   

ALDO GERBINO

JANNIS KOUNELLIS
   

FRANCESCO GALLO

RICHARD LONG
   

MARK KOSTABI E VINNY SCORSONE

TOMMASO ROMANO
   

SALVATORE PROVINO

IGOR MITORAJ
   

ANNA MARIA RUTA

MALENA MAZZA
   

PAOLO SCHIAVOCAMPO

VITTORIO SGARBI
   

BARBARA TABITA

ALDO TURCHIARO
   

CARLO VERDONE

RICCARDO SCAMARCIO
   


FRANCESCO M. SCORSONE ED ELENA LA VERDE

FLORA DI LEGAMI, IGNAZIO APOLLONI E MICHELE PERRIERA
   

IBRAHIM KODRA

ELSA MEZZANO ED ENZO SCIAVOLINO
   


MARCIA THEOPHILO

ANTONIO PRESTI
   

TURI SOTTILE

AURELIO PES
   

FRANCESCA ARCHIBUGI

ALBERTO BIASI
   


PHILIPPE DAVERIO


NICOLO' D'ALESSANDRO
   

GIOVANNI BONANNO E TOGO

OMAR GALLIANI
   

MICHELE DIXIT

GIACOMO GIARDINA