GALLERIA D'ARTE STUDIO 71
       
I luoghi, il sogno


Tony Aiello, Agostino Caravello, Giuseppe Fell, Maria Pia Lo Verso, Malena Mazza, Elsa Mezzano, Antonino G. Perricone

 

Dal 14 marzo al 3 aprile 2009

   
Galleria Studio 71
 

 

 

la mostra si compone di 21 foto realizzate da sette fotografi molto differenti tra loro per linguaggio, impronta artistica ed esperienza: Tony Aiello, Agostino Caravello, Giuseppe Fell, Maria Pia Lo Verso, Malena Mazza, Elsa Mezzano, Antonino G. Perricone.

Sulle pareti della galleria fotografi affermati, artisti e nuove leve si confrontano con un tema intenso e, a tratti, inquietante.


La mostra rimarrà aperta fino al 3 aprile 2009 con orario 17.00/20.00, festivi esclusi.

I luoghi, il sogno
Ogni luogo ha in sé una traccia, un flebile ricordo di chi in esso ha vissuto.
Attorno a noi l’atmosfera è densa di memorie, di presenze appartenenti ad una dimensione sospesa tra realtà e sogno. I luoghi conservano la nostra immagine immateriale. A volte tutto appare immobile, pervaso da silenzi densi di pulsioni.
I luoghi raccontano di vuoti interiori, di rovine post belliche, di perversioni, di intense emozioni, di ciò che siamo e di ciò che avremmo voluto divenire. A volte esistono luoghi che anche i sogni e i fantasmi hanno apparentemente abbandonato.
Nulla è ciò che appare. Nulla è più distante del vero.
A volte viviamo tra le ombre, a volte creiamo noi stessi i nostri spettri.
Questa mostra va oltre la normale percezione del reale. Non esistono più verità intoccabili, realtà rassicuranti. Se è vero che nulla è più obbiettivo (e perdonatemi il gioco di parole) di una fotografia allora risulta interessante osservare come oggi i fotografi riescano, più di ieri, a cogliere, imprimere, bloccare in uno scatto, dilatandolo quasi all’infinito, un istante fugace del tempo, trasfigurando la realtà o caricandola di suoni e presenze immateriali. Tanto tempo è passato da quando una fotografia rappresentava unicamente un dato vero e oggettivo. Da ormai alcuni anni il concetto di foto si è esteso permettendo a quest’arte e ai suoi artisti di accedere ad una dimensione più intima.
Gli artisti chiamati a partecipare hanno lavorato su se stessi, hanno creato una dimensione sospesa in cui perdersi, in cui rallentare ogni ciclo vitale. Sovrapposizioni umorali, tracce di memoria.
Ogni immagine contiene altro, racconta una storia fatta di echi lontani forieri di tempi trascorsi, di dimensioni mentali che viaggiano di pari passo con la vita quotidiana, di luoghi di confine. Quella che apparentemente può sembrare una mostra dedicata a luoghi tangibili in realtà è una finestra aperta sul territorio dell’anima, su ciò che i luoghi stessi conservano del nostro passaggio, della nostra storia. Storie fatte di solitudini, di abbandoni, di nebbie, di guerre, di viaggi, di ricordi, di illusioni. Il nostro essere ogni giorno attraversa gli spazi lasciando cadere squame di pelle, capelli, sudore imprimendo su di un muro, un albero, una panchina, un vecchio distributore, uno stabilimento balneare e quant’altro la nostra stessa essenza. Il mondo è pregno di noi, dei nostri pensieri, delle nostre angosce che spesso scavano e segnano i territori molto più dell’acqua, molto più del vento. Troppo chiassosi non ascoltiamo più il respiro del mondo, di noi stessi. I luoghi, ormai troppo affollati, sono pieni di anime che si divorano vicendevolmente e noi non siamo più in grado di ascoltare ciò che essi ci raccontano.
I nostri corpi modellano l’aria e lo spazio che ci ruotano attorno.
Malena Mazza, Elsa Mezzano, Giuseppe Fell, Maria Pia Lo Verso, Antonino G. Perricone, Tony Aiello, Agostino Caravello hanno dato vita ad una mostra intensa e ricca di fascino ed emozione.
Tre foto per ogni artista; tre foto per raccontare non una storia ma un’emozione. Emozioni forti ed inquietanti quelle ottenute da Malena Mazza in un locale di lap dance in cui le ballerine sono le vestali dei sogni stessi; luoghi avvolti dalle nebbie quelli di Maria Pia Lo Verso in cui la realtà si disperde e si cela; luoghi e sogni che si intrecciano e sovrappongono per Elsa Mezzano; luoghi deformati dal passaggio del sogno in Giuseppe Fell; luoghi che raccontano una storia, per Antonino G. Perricone; luoghi di passioni e di ombre quelli di Agostino Caravello; luoghi, per Tony Aiello, che anche i sogni hanno, forse, abbandonato.
Ventuno opere, sette racconti, sette strappi sulla nostra società e la nostra storia.
Isola delle femmine, febbraio 2009 Vinny Scorsone

Agostino Caravello

 

Elsa Mezzano

 

Giuseppe Fell

 

Malena Mazza

 

Maria Pia Lo Verso

 

Antonino G. Perricone

 

Tony Aiello