GALLERIA D'ARTE STUDIO 71
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CI VEDIAMO AL MARGARET CAFE'

Antonella Affronti

Anna Balsamo

Margaret Cafè, Terrasini PA
dal 5 dicembre 2014 al 10 gennaio 2015

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Ex Casa Badalamenti, Cinisi PA
dal 18 al 31 gennaio 2015

Libreria del mare, Palermo
dal 13 al 26 marzo

Margaret Cafè, Terrasini PA
dal 17 al 31 luglio 2015



Caterina Blunda

Alessandro Bronzini
 
 

Sebastiano Caracozzo

 

Il 17 luglio 2015 dalle ore 19.00 la mostra collettiva “Ci vediamo al Margaret Café” ritorna a Terrasini nella sua sede iniziale e cioè in Via Madonia n. 93.
La mostra è stata prodotta dalla Galleria Studio 71 di Palermo e finalizzata a ricreare quelle atmosfere a prescindere dal luogo; bar e luoghi di riunione o posti di lavoro quando, si discuteva di cultura e di politica. Oggi questi luoghi si chiamano caffè letterari o altro e al loro interno puoi leggere il giornale o un libro, incontrare un amico, un conoscente o avere un appuntamento di lavoro.
La mostra già esposta oltre che al Margaret Café a Casa Memoria di Cinisi e alla Libreria del Mare a Palermo, ritorna quindi al Margaret per completare il suo iter espositivo.
Scegliere luoghi a misura d’uomo, raccolti e intimi come le gallerie d’arte private o i circoli, è stata sempre una caratteristica degli artisti europei.
Luoghi in cui avvenivano gli scontri e i dibattiti più accesi al fine di affermare una teoria o un’idea. Ospitare quindi la mostra dei 24 dipinti di formato 30 x 30 degli autori di questo evento i quali sono: Antonella Affronti, Anna Balsamo, Caterina Blunda, Alessandro Bronzini, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Evelin Costa, Angelo Denaro, Rita Gambino, Giuseppe Gargano, Gilda Gubiotti, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Pino Manzella, Daniela Marcianò, Antonietta Mazzamuto, Lidia Navarra, Antonino G. Perricone (scomparso il mese scorso), Caterina Rao, Giusto Sucato, Giuseppe Uzzaco, Maria Felice Vadalà e Tiziana Viola Massa. Pittori e fotografi che hanno voluto ribadire il concetto di quanto sia importante la socialità di questi luoghi dell’incontro.
La mostra, presentata in catalogo con un testo di Vinny Scorsone (L’appuntamento), resterà aperta tutti i giorni fino al 31 luglio 2015 dalle 10.00 alle 23.00 catalogo a richiesta. Ingresso gratuito.

 

La “calda” atmosfera del bar
di Francesco Marcello Scorsone


Me li ricordo ancora quei bar pieni di persone dalle stravaganti personalità; soprattutto in inverno, quando entravo e i vetri degli occhiali si appannavano, il caldo del bar mi ristorava parecchio (io che sono freddoloso per natura).
Quell’ambiente mi è sempre piaciuto. Caldo e aggregante. Mi piaceva l’odore del caffè e anche l’odore del fumo disigarette che si mescolava ai profumi della pasticceria.
Come li ricordo bene e quanti ricordi, quanti incontri, quanti appuntamenti.
L’idea di una mostra su questi locali tipici della nostra Italia l’ho sempre accarezzata.
Vicino casa mia c’era il bar “Papa”, una delle tante “icone” palermitane degli anni ‘60. È lì che ho cominciato a capire quanto fosse buona quella tazza di caffè che prendevo quotidianamente. A me potete levare tutto ma non toglietemi il gusto di andare al bar per prendere un caffè. Vi farete un nemico sicuro. Detto fra noi a tutt’oggi posso affermare che, pur avendo rinunciato a fumare, non ho rinunciato a prendere il caffè. Di questa bevanda so tutto o quasi: da dove viene, quali sono i maggiori produttori nel mondo, i vari tipi di miscele, insomma me la cavo.
Non c’è luogo in Italia nel quale, entrando in un bar, non abbia chiesto un caffè e francamente posso affermare che il miglior caffè si beve in Sicilia e, con una punta di orgoglio,direi a Palermo ma anche le altre città siciliane se la cavano.
In Sicilia, anche nel più scalcinato dei bar, è sicuro che berrai un “onesto” caffè. Il bar o caffè, che dir si voglia, è stato sempre un luogo nel quale i perditempo, gli artisti, i collezionisti di opere d’arte si sono sempre incontrati e nel quale hanno esposto i loro lavori con alterne fortune.
Molti anni or sono ospitammo nella nostra galleria alcune mostre della “Lavazza” dedicate ai luoghi e agli incontri con il caffè. Nomi prestigiosi dell’arte contemporanea furono coinvolti su questo tema con grande successo. Oggi la galleria Studio 71 di Palermo propone al pubblico un altro e speciale evento dedicato al bar quale luogo simbolo di incontri perché da esso passa tantissima gente e quindi ti annoi meno se colui o colei che aspetti ritarda. L’attesa è meno “attesa”.
A questo proposito abbiamo coinvolto in questo progetto un gruppo di artisti i quali si sono lasciati affascinare dall’idea di realizzare un’opera nella quale fosse contenuto il logo o, quanto meno, alcuni simboli del “Margaret Café”, un bar di Terrasini che ha saputo trasformare una piccola sala in raffinato spazio espositivo e di incontri.
Gli autori di questo evento sono: Antonella Affronti, Anna Balsamo, Caterina Blunda, Alessandro Bronzini, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Evelin Costa, Angelo Denaro, Rita Gambino, Giuseppe Gargano, Gilda Gubiotti, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Pino Manzella, Daniela Marcianò, Antonietta Mazzamuto, Lidia Navarra, Antonino G. Perricone,
Caterina Rao, Giusto Sucato, Giuseppe Uzzaco, Maria Felice Vadalà e Tiziana Viola Massa. Pittori e fotografi che hanno voluto ribadire il concetto di quanto sia importante la socialità di questi luoghi dell’incontro.
“Ci vediamo al Margaret Café” non è solo un modo di dire ma un modo per determinare un luogo noto, un luogo dove sei certo che non sarai da solo ad aspettare ma che certamente ci saranno altri ad aspettare e se quel qualcuno non verrà, pazienza, avrai “incontrato” tante altre persone.


 

L'Appuntamento
di Vinny Scorsone

Matilde aspettava già da dieci minuti, seduta ad un tavolino. E se avesse capito male? No, non era possibile. Estrasse il cartoncino dalla busta, il biglietto era chiarissimo: “Ci vediamo al Margaret cafè di Terrasini oggi alle ore 18:00.” Ma allora perché tardava? Perché non era lì con lei?
Aveva aspettato quell’appuntamento, lo aveva desiderato e sognato, lo aveva inseguito e ora che pareva ad un passo da lei…
Doveva esserci una spiegazione logica, il problema era trovarla.
Ordinò un caffè, le sembrava scortese occupare un posto senza consumare nulla.
L’inverno aveva deciso di prendersi una vacanza e per strada la gente camminava con i cappotti al braccio. L’aria era piacevole e l’aroma di caffè si mischiava con i tanti odori che la avvolgevano.
Altri cinque minuti erano trascorsi.
Dalla porta entravano brandelli di storie viventi, consumavano qualcosa e poi uscivano senza aver lasciato nulla del loro passaggio se non qualche cellula sfaldatasi dalla loro pelle.
Guardò il telefono: nessuno l’aveva cercata.
Gli diede un’ultima possibilità: avrebbe aspettato un altro po’, gli avrebbe concesso ancora qualche istante del suo tempo.
Prima di lui arrivò il suo odore, un odore pungente di acrilico. Il colore doveva ancora finire di asciugarsi.
Matilde si voltò.
“Scusa ma ci ho messo più di quanto pensassi”.
Il suo ritratto era lì, davanti a lei.
Glielo aveva chiesto e richiesto nell’ ultimo anno, ma non era mai riuscita a strappargli neanche una promessa.
“L’ho finito da poco, stai attenta a non sporcarti.”
‘Che importanza può avere sporcarsi di colore? Del mio colore’, pensò.
Dopo di lui arrivarono gli altri.
‘ Questi artisti, sempre in ritardo’, pensò nuovamente.
Presto il caffè si riempì di quadri, ognuno diverso dall’altro. Tazzine, volti, biglietti, figure, paesaggi.
Matilde ora era più serena. Ogni parete era stata riempita da piccoli quadri. Tanti stili differenti, tanti colori, tante tecniche, tanti materiali.
Si sedette nuovamente. Anche questa volta l’appuntamento era stato rispettato.
Era passato troppo tempo dacché nessuno le aveva dato un appuntamento in un bar. Matisse, Degas, Van Gogh, Boldini, Hopper, Sughi e tanti tantissimi altri, quanti amici aveva incontrato nella sua vita, quanti l’avevano invitata a sedersi con loro al tavolino di un caffè.
Tanti ritratti differenti, tanti aspetti di un’anima complessa e sfaccettata che nonostante i secoli si manteneva forte e sempiterna.
Il caffè si riempì di gente e lei si sentì finalmente a casa.






Aurelio Caruso

 


Evelin Costa

Angelo Denaro

 


Rita Gambino

Giuseppe Gargano

 


Gilda Gubiotti

Antonino Liberto

 


Maria Pia Lo Verso

Gabriella Lupinacci

 


Pino Manzella


Daniela Marcianò

 


Antonietta Mazzamuto

Lidia Navarra

 


Antonino G. Perricone

Caterina Rao

 


Giusto Sucato

Giuseppe Uzzaco

 


Maria Felice Vadalà

Tiziana Viola Massa