GALLERIA D'ARTE STUDIO 71
       

 

 

 

Dal 15 gennaio al 28 febbraio
Galleria Studio 71

Antonino G. Perricone

Pagine a colori

 

Sabato 15 gennaio 2011 alle ore 17.30 nei locali della galleria d’arte Studio 71 di Via Vincenzo Fuxa n. 9 Palermo verrà inaugurata la mostra di Antonino G. Perricone dal titolo:

Pagine a Colori

L’artista presenta in questa sua mostra particolare sua una serie di opere realizzate per un progetto nato, alcuni anni addietro, all’interno del gruppoerre (di cui Perricone è fondatore insieme ad Antonella Affronti e Totò Vitrano), questi quadri offrono allo spettatore un caleidoscopio di cromie e forme. Nel suo testo introduttivo del catalogo della mostra, il critico d’arte Vinny Scorsone, scrive: “(…) Le opere di Antonino G. Perricone, esposte in mostra, hanno in sé potenza e grazia, caratteristiche che da sempre accompagnano il lavoro di questo artista.
Punto focale di questo ciclo di opere è il corpo con le sue tensioni muscolari ed energetiche. Onde magnetiche che forgiano e trasformano accendendo di forza generatrice ogni cosa che incontrano.
Perricone “scrive” inquietudini esistenziali. Ogni opera è un racconto sempre nuovo composto da fremiti e urla silenziose.
Nella forma si innestano simboli, nuove antropomorfìe si manifestano in campi cromatici.
Nell’universo pittorico di Perricone il colore è forma, è la forza impetuosa, la calma apparente, il simbolo, l’archetipo.
Il maschile e il femminile si affrontano, si seducono, latori di un racconto di vita fatto di gioie e dolori, di costrizioni e libertà.
In questo suo gruppo di opere, sembra quasi che l’artista si sia lasciato consigliare da una musa benevola che lo ha accompagnato per tutta la durata del lavoro; ha guidato la sua mano facendo emergere ricordi sopiti e ha infuso vita a masse mute.
Nel silenzio della tela il corpo ha così costituito uno spartito musicale sul quale far suonare ora dolci ora violente melodie.(…)”
La mostra è visitabile fino al 28 febbraio 2011 tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00 festivi esclusi. Ingresso gratuito, catalogo € 5,00

dal catalogo:

Palpiti
di Vinny Scorsone

Nelle profondità del quadro, i corpi si muovono lenti e vigorosi, plasmati da energia fluida che percorre muscoli e vene.
Le forme si stagliano e “avvitano” nello spazio invadendo il vuoto.
Guerrieri metallici padroni del tempo occupano spazi futuribili tracciando nuovi territori in una lotta continua ed estenuante in cui i quattro elementi primari si alternano contendendosi il mondo.
Nel piccolo universo di tela i colori si intrecciano e si propagano campendo ogni angolo, ogni fessura. Oceani agitati si alternano a fiumi di lava, a foreste secolari. La natura, madre terribile, si è impossessata del pennello entrando in contatto con forze psichiche ed emozionali.
Palpiti, pulsazioni sanguigne illuminano l’andamento sinuoso dei flussi. La danza gonfia i muscoli, genera tensioni, fa esplodere bolle cariche di rabbia costruttrice.
Le opere di Antonino G. Perricone, esposte in mostra, hanno in sé potenza e grazia, caratteristiche che da sempre accompagnano il lavoro di questo artista.
Realizzati per un progetto nato, alcuni anni addietro, all’interno del gruppoerre (di cui Perricone è fondatore insieme ad Antonella Affronti e Totò Vitrano), questi quadri offrono allo spettatore un caleidoscopio di cromie e forme.
Punto focale di questo ciclo di opere è il corpo con le sue tensioni muscolari ed energetiche. Onde magnetiche che forgiano e trasformano accendendo di forza generatrice ogni cosa che incontrano.
Perricone “scrive” inquietudini esistenziali. Ogni opera è un racconto sempre nuovo composto da fremiti e urla silenziose.
Nella forma si innestano simboli, nuove antropomorfie si manifestano in campi cromatici.
Nell’universo pittorico di Perricone il colore è forma, è la forza impetuosa, la calma apparente, il simbolo, l’archetipo.
Il maschile e il femminile si affrontano, si seducono, latori di un racconto di vita fatto di gioie e dolori, di costrizioni e libertà.
In questo suo gruppo di opere, sembra quasi che l’artista si sia lasciato consigliare da una musa benevola che lo ha accompagnato per tutta la durata del lavoro; ha guidato la sua mano facendo emergere ricordi sopiti e ha infuso vita a masse mute.
Nel silenzio della tela il corpo ha così costituito uno spartito musicale sul quale far suonare ora dolci ora violente melodie.
Attento frequentatore della scena artistica palermitana, Perricone, nella sua vita, ha attraversato mode e movimenti fondamentali dell’arte contemporanea elaborando un suo personalissimo stile pittorico. Nato all’insegna della sperimentazione, il suo percorso artistico si è evoluto dando vita a preziosi “ricami” segnici per poi sfrondarsi da orpelli fino quasi, in questi ultimissimi anni, a disgregare la materia.
In questa mostra, che raccoglie la produzione antecedente all’ultimo periodo, ritroviamo i tratti riconoscibili dell’artista siciliano. Per Perricone ogni cosa ha in sé talmente tanta energia da riuscire a trasmetterla all’esterno. Egli percepisce nella forma le forze e gli equilibri che reggono l’universo; scarnifica i corpi e ne mette a nudo l’essenza. Ogni opera è un “autoritratto” emotivo e mentale. Ogni corpo racconta il vissuto dell’artista, ne evidenzia le paure e le ribellioni, la determinazione e la remissione, le vittorie e le sconfitte subite durante l’esistenza.