“Sognando Palermo”
Sono esposte 27 opere, tre per ciascuno artista, per
rappresentare aspetti di una città bella, anzi bellissima,
ma che spesso si sogna come la si vorrebbe. Scrive il prof. Leoluca
Orlando nel suo testo in premessa del catalogo “(…) la
sogna chi a Palermo vive da sempre e non la sa; la sogna chi la sceglie
cercando senza successo di impararla a memoria. Persino chi la deturpa
senza rispetto la sogna o chi ne ha cambiato irrimediabilmente il
volto.(…)”. Palermo è una città dai mille
rivoli e dai tantissimi aspetti e stratificazioni culturali, spesso
anche affascinante e visionaria come la luna sul Castello Utveggio
di Filippo Panseca per raccontare, ai palermitani e al mondo, il suo
sogno romantico. Forse la stessa luna di Ariosto e del suo Astolfo
o la luna di Savinien de Cyrano de Bergerac e del suo Cyrano o forse
più semplicemente la luna pirandelliana di Ciàula.
La Palermo, scrive Vinny Scorsone (…) raccontata in questa mostra
è, in realtà, un sentimento collettivo dalle mille sfaccettature.
Una città stratificata, frutto del lento lavorio dei secoli,
regale e splendida (Maria Pia Lo Verso) oppure trasfigurata come se
fosse un enorme palcoscenico calcato da funamboli e trapezisti (Tiziana
Viola Massa); dea bagnata dal mare e scenario ideale di un caldo e
terroso amplesso amoroso (Antonella Affronti) contrapposto al bianco
candore serpottiano (Vanni Quadrio); benevola “terra-madre”
in cui sognano di poter tornare i nostri emigrati (Alessandro Bronzini);
luogo dove il grigiore della vita cittadina si contrappone ai luminosi
fasti del passato (Aurelio Caruso) e in cui i canti e le grida delle
processioni popolari cattoliche (Franco Nocera) si mischiano con l’eco
dei muezzin che chiamano alla preghiera nelle moschee, mentre il mare,
che tutto avvolge e tutto “brama”, ci rammenta, in maniera
amara, gli anni dei passati splendori in cui i palermitani godevano
della costa cittadina e della sua spiaggia (Pina D’Agostino).
In questo clima in bilico tra ricordi e presente, nella città
vecchia, mille accenti differenti si odono, molti colori si baciano,
numerosi lineamenti si mischiano. Città differenti si riuniscono
in un’unica città (la quale è sempre stata pronta
ad ogni accoglienza) dando vita ad una nuova stirpe di palermitani.
(…).
Catalogo con testi di: Gonzalo Alvarez Garcia, Aldo Gerbino, Piero
Longo, Tommaso Romano e Vinny Scorsone.