Il Premio Fimis nasce ad Isola delle
femmine, in provincia di Palermo, nel 1983 da un'idea di Stefano Bologna
e Francesco Scorsone (direttore artistico della galleria Studio 71
di Palermo che aveva da poco iniziato l'attività) con una mostra
di estemporanea di pittura alla quale presero parte degli affermati
artisti palermitani del tempo tra i quali primeggiavano: Franco Lo
Cascio, Saverio Rao, Giuseppe Uzzaco, Angelo Denaro.
La decisione di dare al premio il nome di FIMIS nacque dall'esigenza
di legare il premio, a partire proprio dal nome, al luogo che l'avrebbe
ospitato. Il paesino che si trova sulla costa trae il suo nome difatti
dall'isolotto posto di fronte ad essa. Narra un'antica leggenda (così
come ci tramanda Plinio il Giovane in una sua lettera indirizzata
all'imperatore Traiano) della presenza di bellissime fanciulle che
abitavano il piccolo isolotto.
Secondo altre fonti, invece, il nome dell'isolotto è derivato
dal latino Fimis, che sarebbe la latinizzazione della parola araba
Fim che indicherebbe la bocca ossia il canale separante l'isola dalla
costa. Un'altra versione vuole che il nome dell'isolotto deriverebbe
da "Insula Fimi" in riferimento ad Eufemio, governatore
bizantino della Sicilia.
Insomma, ci volle poco a trovare in FIMIS il nome da dare alla rassegna.
Nel 1984 si aggiunse al
premio una rassegna di Murales che sarebbero serviti ad abbellire
il paese e che furono realizzati da alcuni vincitori della precedente
edizione del Premio.
Poichè la rassegna aumentava di popolarità, si decise,
per gli anni che sarebbero seguiti di limitare gli artisti partecipanti
istituendo una commissione che ne vagliasse il lavoro scegliendone,
di volta in volta, quaranta.
Nel 1987, per la prima volta, fu dediicato, all'interno del Premio,
uno spazio alla poesia. A comporre la giuria fu un gruppo di intellettuali
molto noti tra cui anche la poetessa Marcia Theophilo.
Nel 1991 la rassegna di pittura venne
spostata dalla piazza Umberto I alla vicina via Cutino. In quell'occasione,
per rendere più accogliente la strada, fu deciso di dipingerne
l'asfalto. In quell'occasione il progetto venne realizzato da Aurelio
Caruso. l'esperienza venne ripetuta anche negli anni seguenti con
progetti di altri artisti.
Sempre nello stesso anno il Premio
subì uno sviluppo; contestualmente alla rassegna pittorica
nacque, su proposta di Aldo Gerbino, il Premio "Una vita per
l'Arte".
Furono anni di grande passione. A
Isola delle femmine approdarono artisti di grande valore: scultori,
pittori, incisori, poeti, gente di teatro, politici e operatori culturali.
Tra gli artisti che lavorarono per il Premio ci furono: Luigi Montanarini,
Bruno Caruso, Totò Bonanno, Ibrahim Kodra, Lino Tardia, Mario
Bardi (che realizzarono nel corso degli anni il manifesto della rassegna).
Tra gli artisti premiati, invece, troviamo, tra gli altri: Lia Pasqualino
Noto, Michele Dixit Domino, Giambecchina, Aldo Turchiaro, Ugo Attardi,
Salvatore Provino, Franco Mulas, Pippo Gambino, Vittorio Gentile,
Disma Epifanio Tumminello, Franco Nocera. Tra i politici spiccano le figure
di Sergio Mattarella e Leoluca Orlando mentre tra gli operatori culturali
Antonio Presti e Ludovico Corrao. Anche il teatro ha visto i suoi
premiati, tra tutti ricordiamo Giusto Monaco, Pino Caruso e Giuditta
Lelio. Tra i poeti spiccano le figure di Giacomo Giardina e Gonzalo
Alvarez Garcia, Alfonso Campanile e Fiore Torrisi mentre tra i giornalisti
ricordiamo Giovanni Campolmi, Bent Parodi, Aurelio Pes, Bianca Cordaro,
Melo Freni, Arturo Grassi. Anche la critica d'arte ha avuto i suoi
premi con Renzo Bertoni, Albano Rossi, Francesco Carbone, Carmelo
Strano, Giuliana Picarelli.
Il trofeo "Una vita per l'Arte"
negli anni 1991, 1992, 1994 fu realizzato da Salvatore Caputo mentre
quello del 1996 da Ibrahim Kodra.
Dopo il 1996 il Premio subì
una battuta d'arresto per poi riprendere l'attività nel 2016
ampliando la rosa dei premiati alla cultura scientifica e alla saggistica.