Queste
favolette mescolano senza più pudori le carte delle immagini
che circolano nella rete dei media: quella che sembra un'etica è
un volontario disordine filosofia), quello che sembra una persona
fiabesca diventa nel giro di poche righe un'altra persona, è
un vago intreccio di mondi e azioni che non appartengono a nessuna
cultura, storie sconosciute in cerca di un nuovo padrone e scrittore,
che è come sempre il lettore.
Vi si trovano il falco e il fagiano con elfi e pezzi di corallo, il
gatto nero che si addormenta sul carbone e finisce sul fuoco, la foglia
di fico che ha la nota ambigua posizione nella tassonomia vegetale
e corporale, la vitellina di latte che si avvia a diventare mucca
pazza, il camoscio che si chiede se della sua pelle si faranno guanti
o borse o magari bottoni. Alpinisti che scalano la montagna con le
ali dell'aquila, la corteccia dell'ulivo si crepa e l'albero esala
l'anima, il pollo sultano e colorato riesce ad accoppiarsi a una gallina,
i due millepiedi attraversano un binario perdendo qualche scarpa,
il formichiere aspetta invano altre formiche per fare una buona prima
colazione ma chi ha tempo non aspetti tempo, il pipistrello ha in
regalo una vista acuta e così perde le sue qualità,
il tarlo incontra una tarma rumorosa che mangia soltanto stoffa, la
volpe consiglia alla manina usata, come si sa, per grattare la schiena
delle signore di dedicarsi a sfilare i portafogli, la vespa fa un
bagno. Ed altro ancora rappresentato molto spesso in modo esilarante.
(Michele Rak)
Le opere realizzate da Roberto Zito per le favolette di Ignazio Apolloni
sono esse stesse favole. Ne hanno lo spirito, la delicatezza e l'atmosfera
fantastica e sognante. La sua non è una semplice trasposizione
visiva di una storia scritta, bensì una rielaborazione spirituale,
per immagini, di un mondo personale nascosto tra le pieghe della propria
anima che il testo di Apolloni ha contribuito a riportare in superficie.
Le "illustrazioni" appaiono dunque ricche, delicate, a volte
anche capricciose e malinconiche, ma soprattutto leggere. Esse prendono
per mano il lettore trasportandolo in mondi interiori comuni a tutti;
quegli stessi mondi in cui si veniva trascinati da piccoli quando
qualcuno ci narrava le favole. (Vinny Scorsone)