GALLERIA D'ARTE STUDIO 71
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MATITE
metafore della vita

Antonella Affronti


C

Anna Maria Asaro

Associazione Culturale La Matita
Valledolmo (PA)
dal 30 settembre all'8 ottobre 2017


Sala Multimediale Rita Atria, Brolo ME
dal 30 settembre all'8 ottobre 2017

Galleria Studio 71, Palermo
dal 27 gennaio al 9 febbraio 2018

Museo degli Angeli, Sant'Angelo di Brolo ME
dal 17 marzo

 


MATITE
(metafore della vita)

La mostra nata da un’idea di Angelo Conti e Francesco Scorsone prende spunto dal racconto di Paolo Coelho dal titolo “la matita”. Perché matite – metafore della vita - perché il racconto di Paolo Coelho induce a momenti di riflessione e se volete anche di tenerezza ma soprattutto riguarda la matita e dell’uso che se ne fa nell’ambito di chi sceglie di accostarsi all’arte e alle sue diverse forme di disegno, pittura o scrittura.
32 sono gli artisti che hanno accettato di raccontarsi attraverso il segno su un cartoncino di formato cm 25 x 35 per questa kermesse dedicata alla matita e alle sue sfaccettature.
Scrive nel suo testo in catalogo Vinny Scorsone: (…) gli artisti hanno tracciato opere in cui la matita, utilizzata sia come semplice grafite sia come oggetto oppure interpretata attraverso varie tecniche, si è fatta latrice di pensieri e seduzioni. La mano è diventata maestra di vita, presenza incombente e benevola. Il tratto, ora sottile ora spesso, evoca, nelle opere, il racconto originario e profili e stanze affiorano dal foglio. Lo spigolo gioca con la curva, linee chiuse si intrecciano con linee aperte, l’ironia sorregge la malinconia e solitudini si alternano ad amori e complicità. In un gioco tra essere ed apparire, tra finzione e realtà, la matita ridisegna i contorni degli oggetti e se stessa in un ribaltamento continuo di ruoli.(…)”
Gli artisti: Antonella Affronti, Anna Maria Asaro, Anna Balsamo, Alberto Bongini, Totò Calò, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Elio Corrao, Maria Rita Cuccia, Naire Feo, Sesto Gaglio, Daniela Gargano, Giuseppe Gargano, Carla Horat, Caterina Lala, Marialuisa Lippa, Maria Pia Lo Verso, Gabriella Lupinacci, Rosalia Marchiafava, Sara Mineo, Francesco Pintaudi, Mariella Ramondo, Cinzia Romano, Anna Santoro, Marisa Sapienza, Angela Sarzana, Enzo Sciavolino, Egle Scroppo, Diego Scursatone, Gianni Maria Tessari, Maria Felice Vadalà e Tiziana Viola-Massa.
Tutte le opere prodotte entreranno a far parte della collezione permanente dell’Associazione Culturale “La Matita” di Valledolmo.

 

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IL SOLCO

Qualche anno fa la Apple promosse uno dei suoi prodotti (per la precisione l’iPad Air), ispirandosi, presumibilmente, proprio alla storia della matita di Paulo Coelho.
Poche pubblicità mi rimangono impresse eppure quella mi colpì particolarmente. L’iPad ultrasottile veniva paragonato alle capacità illimitate di un’apparentemente semplice matita. Sovvertendo ogni convinzione comune sul grado di importanza che noi tutti diamo agli oggetti che utilizziamo nel quotidiano, desunta esclusivamente a seconda del loro valore commerciale, Coelho prende spunto da un prodotto che ben conosciamo e con un valore economico molto basso per assurgerlo a simbolo della condizione umana. In effetti, riflettendoci, siamo sicuri che una matita sia cosa da poco? Di questo parere non sembrano essere, per l'appunto, né i responsabili della Apple né lo scrittore sudamericano Paulo Coelho. Quest’ultimo, difatti, nella sua “Storia della matita”, pubblicata in una raccolta di suoi scritti intitolata “Sono come il fiume che scorre”, vede in essa il simbolo del nostro stesso essere. La storia, in realtà, è un vademecum riguardante sia la nostra vita sia il modo in cui dobbiamo porgerci per affrontarla al meglio. Diviso in cinque punti, il piccolo racconto ci insegna che: 1) C’è sempre qualcuno che guida i nostri passi; 2) La sofferenza aiuta a fortificarci; 3) Abbiamo sempre la possibilità di correggere i nostri sbagli; 4) Ciò che conta veramente non è il nostro aspetto esteriore o le azioni che facciamo per apparire bensì è ciò che abbiamo dentro; 5) Dobbiamo lasciare una traccia del nostro passaggio su questa terra.
Una parabola, quindi, che ci aiuta a vivere la nostra esistenza nella consapevolezza del nostro stesso essere, del rapporto con gli altri, di come viviamo e di ciò che lasceremo in eredità (spirituale) alla nostra morte. Un invito a non sprecare le nostre vite, a non abbatterci per le avversità e a non vergognarci mai della nostra anima.
L’associazione “La matita” di Valledolmo PA prende spunto proprio da questo breve racconto. Il suo operato è la traccia, il solco di cui parla Coelho; un invito esteso a tutti coloro che abbiano voglia di condividere la propria esperienza artistica e di vita. Ed è proprio la voglia di confronto che ha portato l’associazione, a intraprendere, nel tempo, nuove strade e collaborazioni. Essa, per il piccolo centro valledolmese, è un punto di incontro, un luogo in cui far confluire idee e persone per creare un nuovo modo di pensare, una sorta di tino in cui il mosto converso sia sempre in fermentazione.
La mostra che attualmente l’Associazione “la matita” ospita, dal titolo omonimo e realizzata con il supporto della galleria Studio 71 di Palermo, costituisce il nuovo tino mentre il mosto è la commistione dei trentadue autori partecipanti. Ogni artista è una qualità differente d’uva: vitigni eterogenei per creare un vino corposo e dal bouquet intenso.
Lasciatisi ispirare dal tema, Antonella Affronti, Anna Maria Asaro, Anna Balsamo, Alberto Bongini, Totò Calò, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Elio Corrao, Maria Rita Cuccia, Sesto Gaglio, Daniela Gargano, Giuseppe Gargano, Carla Horat, Caterina Lala, Marialuisa Lippa, Gabriella Lupinacci, Maria Pia Lo Verso, Rosalia Marchiafava, Sara Mineo, Naire Feo, Francesco Pintaudi, Mariella Ramondo, Cinzia Romano, Anna Santoro, Marisa Sapienza, Angela Sarzana, Enzo Sciavolino, Egle Scroppo, Diego Scursatone, Gianni Maria Tessari, Maria Felice Vadalà, Tiziana Viola Massa, hanno tracciato opere in cui la matita, utilizzata sia come semplice grafite sia come oggetto oppure interpretata attraverso varie tecniche, si è fatta latrice di pensieri e seduzioni. La mano è diventata maestra di vita, presenza incombente e benevola. Il tratto, ora sottile ora spesso, evoca, nelle opere, il racconto originario e profili e stanze affiorano dal foglio. Lo spigolo gioca con la curva, linee chiuse si intrecciano con linee aperte, l’ironia sorregge la malinconia e solitudini si alternano ad amori e complicità. In un gioco tra essere ed apparire, tra finzione e realtà, la matita ridisegna i contorni degli oggetti e se stessa in un ribaltamento continuo di ruoli. Trucioli legnosi e colorati si sgretolano in un universo multicolor dell’anima. Non semplice foglio bensì suscitatore di fermenti incessanti su cui si appalesano esseri viventi sospinti e “modellati” dall’artista creatore. Sul piano cartaceo, i pensieri si alternano e sovrappongono alle immagini e storie producono altre storie evocanti nuovi racconti e le parole non hanno mai fine in un girotondo che intreccia vicende e personaggi per ritornare là, all’origine del viaggio, al punto di inizio di ogni cosa, un punto, un solco indelebile sul foglio dell’esistenza.

Isola delle femmine, 31 luglio 2017 Vinny Scorsone

 

 

Anna Balsamo

Alberto Bongini



Torò Calò


Sebastiano Caracozzo

 

Aurelio Caruso

Elio Corrao

 

RACCONTO

Maria Rita Cuccia

 

Naire Feo

 

Sesto Gaglio

 

Daniela Gargano

 

Giuseppe Gargano

Carla Horat

 

Caterina Lala

Marialuisa Lippa

 

Maria Pia Lo Verso

Gabriella Lupinacci

 

Rosalia Marchiafava

Sara Mineo

 

Francesco Pintaudi

Mariella Ramondo

 

Cinzia Romano

Marisa Sapienza

 

Enzo Sciavolino

Anna Santoro

   

Angela Sarzana

 

 

 

Egle Scroppo

   

Diego Scursatone

Gianni Maria Tessari

   

Felice Vadalà

 

Tiziana Viola Massa