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Ignazio Apolloni v

 

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Singlossie (1979-1996)

Edizioni Novecento, Palermo, 1994
pp. 564
Interventi critici di: Anna Maria Ruta, Eva di Stefano, Carlo Belloli, Stelio M. Martini, Vitaldo Conte, Giovanni Fontana, Adriano Spatola, Francesco Carbone, Nicola Di Maio, Eugenio Miccini, Rossana Apicella, Luciano Caruso

   

RECENSIONI E INTERVENTI

Sebastiano Vassalli

 

nota dell'autore

 
 
 

 

Poetica su una locuzione avverbiale
Sketch poesie

Poesie Impossibili
Tra il dire e il mare c’è di mezzo la poesia

Dall'avanguardia alla sperimentazione, questo il percorso ideativo di Ignazio Apolloni. Lettore di messaggi subliminali e lui stesso produttore di simili strumenti di persuasione occulta, gioca con le parole ed il linguaggio poetico come un bimbo, cui sia stato messo in mano il pongo. Inventore della Singlossia, oppositore del non-sense pretende di dare un senso all'Io. Usa la grafia, il lettering e il disegno in quanto crede più nel bianco e nero che nel colore. Ama infatti il tutto tondo, i primi esperimenti cinematografici, i disegnatori fiamminghi del Seicento, dei quali però rifiuta sia l'apocalisse che il trionfo della morte. Tra fonosemantica e idosemantica; tra logos e ideos l'autore, in queste tavole, traccia un percorso immaginario in cui l'occhio e la mano vengono a sublimare la scrittura. La grafia dunque non solo come mezzo espressivo ma strumento di comunicazione.

 
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